È bene chiarire che in questo senso l’araldica, come ogni altra scienza ricorre ad una convenzione, per non dover risalire fatalmente ad Adamo ed Eva o alla o scimia scimmia antropomorfa progenitrice dell’umanità. Si considera cioè luogo d’origine di una Casata quello ove si riscontrano le più antiche testimonianze relative ad essa.
A tale proposito la nostra indagine si deve dirigere in due direzioni così da dare due diversi risultati. Occorre infatti distinguere le origini storiche della Casata D’Angieri o D’Angeri dalle origini genealogiche della Famiglia D’Angieri, alla quale ultima fa riferimento l’albero genealogico posto in apertura delle presenti memorie.
Questa è la prassi da seguire nella stragrande maggioranza dei casi: raramente si verificano casi in cui le origini della Casata si identificano con quelle della Famiglia.
E questo non è neppure il nostro caso; ma mentre per la nostra Famiglia è possibile identificare con sicurezza il paese d’origine in quello di Forenza, in provincia di Potenza, per la nostra Casata la soluzione non è così semplice: in primo luogo il nostro appellativo di Famiglia stesso dovrebbe fornirci un’indicazione in tal senso, ma come abbiamo visto non è di facile decifrazione poichè la sua spiegazione può portarci in due direzioni completamente diverse.
Come abbiamo già accennato nel primo capitolo di questo studio, in effetti la presenza di una Famiglia francese omonima della nostra è testimoniata fra l’altro dall’esistenza di Ponce Angier, notaio reale a Reims vivente intorno alla metà del XVº secolo.
Si tratta di un personaggio importante poichè ebbe ad esercitare una delle più nobili professioni, sempre rimasta ristretta ad un limitato numero di persone privilegiate per censo e per cultura.
All’epoca di Roma il termine “notarius” aveva il semplice significato di scrivano, e tali erano invero i notai che raccoglievano i discorsi degli oratori; ma accanto a questi vi erano altri notai, amanuensi del Consiglio Imperiale, quali era affidata l’autenticazione e la conservazione dei documenti pubblici di primaria importanza.