Accompagnato da altri colori può acquisire speciali significati: così l’argento col rosso è l’emblema dell’allegrezza, coll’azzurro della vittoria, col verde della cortesia, con la porpora della santità dei costumi, col verde dell’umiltà e della temperanza, con l’oro dell’eloquenza. Se lo scudo è d’argento pieno ciò è simbolo di pace, di quiete d’animo, di vita ritirata e d’amore placido e felice.
Il Capaccio parla di altri simboli che può offrire il bianco (araldicamente l’argento), come la libertà perduta, a ragione della carta bianca che il vinto cede al vincitore; povertà, perché Marziale chiamò motteggiando la veste di Attalo alba; perfetta malizia e ipocrisia, per le parole del Nazareno e di S. Paolo sepolcri imbiancati, macigni imbiancati; crudeltà perché i poeti finsero Medea con le mani ingessate; dolore, perché il bianco era il lutto delle vedove greche, e simili altre sciocchezze, che volendo accettar tutte si finirebbe col far rappresentare al bianco ogni vizio e ogni virtù, e per conseguenza, nulla. Queste riportate dal Capaccio non sono veri simboli, ma metafore, usate da qualche popolo o per qualche circostanza, non comprese da tutte le nazioni; in una parola manca loro il termine più necessario all’esistenza del simbolo, quello cioè di essere universale.
Sin dai tempi dei Romani l’argento figurava come colore di divisa, e tutti conosco la squadriglia alba del Circo, squadriglia che come le altre si convertì poi in fazione. Nei tornei succeduti al circo le sciarpe e le divise d’argento erano portate da quei cavalieri che volevano dimostrate la gelosia, la paura, la passione amorosa; in seguito posero quel metallo sugli scudi con le significazioni suddette che furono a noi riportate fedelmente da Sicillo araldo, da Mènèstrier, da Ginanni e da altri. Per chi comprende facilmente qual rapporto d’idee e di paragoni esista fra il bianco e le virtù più pure e perfette, l’innocenza, la clemenza, la pace, la cortesia, la concordia che rappresenta, riuscirà forse più arduo l’indovinare la relazione che passa fra esso e l’idea di vittoria e di allegrezza.