Per analogia i Romani chiamarono “stemmi” anche i piccoli scudi o tavolette rotonde su cui erano incisi i nomi degli antenati.
Nel Medio Evo, l’uso di questa parola si estese a designare gli scudi portati daí familiari o dagli avi in battaglia, nei tornei. Infine furono chiamati stemmi le insegne gentilizie, quando da semplici decorazioni di armi diventarono fisse e ereditarie, e passarono a rappresentare il simbolo della famiglia.
Anche noi, d’altra parte, abbiamo un termine che si ricollega da vicino a queste origini. Infatti, accanto a stemma, diciamo “arme”, cosi come i francesi dicono “armes” e i tedeschi “Wappen”: parole queste che riconducono tutte al concetto di arma, cioè di quelle parti dell’armatura che erano decorate com stemmi.
Sulle origini dello stemma vi è stata una lunga e dibattuta questione. Fino alla metà del secolo scorso fu opinione diffusa che esso risalisse all’età antica. Ciò fu possibile per due motivi: per insufficienza di informazione, dal momento che l’Araldica attraversava una fase di decadenza iniziata nel secolo XVIº; e per un equivoco, dato che anche Latini e Greci in effetti avevano fatto uso di emblemi e insegne. Nell’Ottocento, appunto, fu accertata una volta per sempre l’infondatezza di questa teoria, ma la questione rimase ancora lontana dall’essere risolta.
Furono allora avanzate alcune ipotesi in contrasto fra loro.