Ecco il motivo per cui l’interpretazione del blasone non ha nulla di arbitrario, seguendo a ritroso il processo di composizione dei cromi e delle pezze, riesce a raggiungere il pensiero iniziale di colui che volle racchiudere nell’arma il ricordo di una gloriosa tradizione.
L’arma di Casa nostra, riprodotta in apertura del presente fascicolo, è estratta da un’importante manoscritto, il “Codice Araldico Fiorentino”, conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Ebbene, al n. 154 di questo manoscrito si trova la raffigurazione dell’arma a noi spettante che, nel linguaggio tecnico proprio dell’araldico, cosi si descrive:
“D’argento
a tre fasce in divisa di rosso,
com il leone dello stesso
nascente dalla prima fascia”.
La descrizione riportata qui sopra è redatta nel linguaggio tecnico di cui sempre si avvale la scienza del blasone; naturalmente anche questo, come ogni linguaggio tecnico, presenta qualche difficoltà, poichè non tutte le spressioni sono di comprensione immediata.