Gli uomini ne fecero il re degli animali; gli araldisti lo costituirono a re degli emblemi blasonici. Così nessun altro animale fu fatto simbolo di idee tanto diverse quanto il leone. Nei geroglifici egiziani rappresentava, ad esempio, magnanimità, e una testa di leone, vigilanza e custodia.
I simbolisti, gli iconologi e gli araldisti si accordarono nell’atribuirgli i simboli del valore, del dominio, del nobile eroismo, della forza, del coraggio, della magnanimità e della generosità.
Il Bombaci nel Xº capitolo de “L’Araldo”, lo fa emblema di vigilanza perchè i greci lo ponevano sulle soglie dei loro templi, e perchè credevano che dormisse com gli occhi aperti. Il Campanile, invece, dà l’attributo di vigilanza alla testa del leone, e quello di ferocia al suo busto. Infine il Ménéstrier è dell’opinione che i tanti leoni di diversi colori che si vedono nelle arme rappresentino i viaggi d’Oltremare dei Cavalieri.
Quanto alla simbologia del leone nelle imprese, sarebbe troppo lungo riferirne tutte le applicazioni. Ci contenteremo di far notare che fu preso per emblema di principe forte e prudente, d’intrepidezza, d’animo nobile, di virile resistenza, di sdegno generoso, di gratitudine, di contemplazione, di benigna affabilità, di vita austera, di tirannia, di vincitore clemente e via di seguito.
Il leone è incontrastabilmente l’animale che si ripete più di frequente nelle arme; tutte le nazioni ne usarono ed abusarono e il Ménéstrier fanotare che i leoni sono ancora più frequenti nei Paesi Bassi, per la ragione, a suo giudizio, che questo stato há sulla carta geografica la figura di leone.